Ancora una volta Di Feo e La Repubblica (dopo mesi passati a farei i “nerd” delle #armi, con esaltazione di sistemi militari visti come giochini e mai messi nel contesto) si mettono al servizio della narrazione e degli interessi del complesso militare-industriale. Perché come al solito si sposa l’idea (senza prove) che sia la “burocrazia” che …
CRISI UCRAÌNA. Ogni tentativo in cui si accende la speranza di trovare la pace assume già un grande valore, pur se il cammino è più difficile da pensare e realizzare, perché presuppone assunzione di responsabilità e disponibilità a cedere potere e vantaggi La grande filosofa politica Hannah Arendt sottolineava come la violenza sia «per natura …
Una mobilitazione mondiale per la pace in Ucraìna. Dal 30 settembre all’8 ottobre iniziative in tutti i paesi per chiedere il cessate il fuoco e un negoziato. E’ la conclusione della due giorni di incontri che si è svolta una settimana fa a Vienna, sotto le insegne dell’International summit for peace in Ukraine. Il pacifismo …
Qualche giorno fa un amico mi ha segnalato che nei suoi accessi alla homepage del Corriere della Sera continuava a visualizzare pubblicità della IAI, azienda a produzione militare israeliana… Ecco perché è “interessante”, secondo me 🧵👇 Ovviamente sono prodotti che non possono essere acquistati dal “comune cittadino” che accede ad una pagina online di …
Intervista per Vita Tretina, con una “rilettura” del Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2023 di Papa Francesco “Nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo è urgente affermare una comunicazione non ostile (…) Abbiamo bisogno di comunicatori disponibili dialogare, coinvolti nel favorire un disarmo integrale e impegnati a smontare la psicosi bellica …
«Con meno spese militari raggiungeremmo gli obiettivi Onu: zero fame, istruzione per tutti» «Parlare di pace significa, per noi, parlare di pace positiva. Non è assenza di guerra, ma costruzione di una società migliore che si genera aumentando la democrazia, l’accesso ai diritti e a quelle dimensioni che troviamo negli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. Significa …
Mia intervista per La Repubblica Il coordinatore campagne del network pacifista: “Per uscire dalla guerra non esistono soluzioni facili” Francesco Vignarca, coordinatore campagne della Rete pace disarmo, lei era alla ‘Staffetta dell’umanità’ di Santoro domenica? “No, non si può fare tutto e le iniziative in corso sia come ‘Europe For Peace’ che come Rete …
“Si sfrutta il macigno della drammatica situazione in Ucraina per portare a casa soldi e favori all’industria delle armi. È in atto un favoritismo estremo per l’industria militare”: lo ha detto Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete italiana pace e disarmo, in un’intervista con Fanpage.it L’Unione europea ha lanciato un piano per aumentare e …
Mio commento per Avvenire, a seguito delle iniziative in Giappone con alcuni parlamentari dei Paesi del G7 Attraversando il Museo e il Memoriale della Pace di Hiroshima c’è il rischio di rimanere ammutoliti e pietrificati dalla sopraffazione. Per fortuna non è così: la memoria del sacrificio di centinaia di migliaia di persone (senza dimenticare il …
Il Sipri certifica l’incremento esponenziale degli investimenti bellici nel mondo: siamo arrivati a 2.240 miliardi di dollari. L’analisi di Francesco Vignarca per Collettiva. Il 2022 è un anno da record per la spesa in armi dei governi di tutto il mondo:2.240 miliardi di dollari, pari a un aumento del 3,7% in termini reali rispetto all’anno …
Il «feticcio» delle armi è una facciata retorica: se la spesa militare potesse davvero darci sicurezza con le migliaia di miliardi spesi negli ultimi decenni l’avremmo già raggiunta.Mio commento per “il Manifesto”
“Nei fatti non cambia nulla rispetto al governo Draghi, ma Meloni manda un messaggio preciso, esplicitando il sì alla vendita anche di bombe e missili ed elogiando Abu Dhabi”. La sintesi è di Francesco Vignarca, analista della Rete Pace e Disarmo e dell’Osservatorio sulle spese militari. Al di là dei tecnicismi, la decisione del governo è un segnale chiaro: “Quell’area è un mercato dorato, l’esecutivo vuole definitivamente superare la crisi diplomatica degli ultimi anni”.