Francesco Vignarca, coordinatore campagne della Rete italiana pace e disarmo, parla di pace e dell’errore dell’Europa nel rincorrere la politica bellica. “Tutti gli studi dimostrano che l’investimento in armi è quello con il minor ritorno. Meglio investire nell’ambiente e nelle rinnovabili”, dice in un intervista a TiscaliNews
“Se si andasse nella direzione del nucleare aumenterebbe l’insicurezza e, probabilmente, i conflitti”. Eppure la Francia offre “un ombrello nucleare” all’Europa e la Polonia che investe il 4,7% del Pil in armamenti, sta cercando di capire come fare. La bomba atomica non è più un tabù? “Questa continua ripresa della minaccia atomica, che ovviamente non è solo occidentale, pensiamo alle parole di Putin e Medved e negli ultimi anni di Israele, dà ragione a noi”, dice Francesco Vignarca, coordinatore delle Campagne della Rete italiana pace e disarmo e ospite della rubrica “Dieci minuti con…“. L’attivista, già protagonista della Campagna per la messa al bando delle armi nucleari, insignita nel 2017 del Premio Nobel per la Pace, sostiene che gli armamenti non servono per la pace. Anzi, “l’aumento costante che va avanti da anni non ha fatto altro che intensificare le guerre”. Dietro c’è, insomma, un interesse ben preciso che appartiene “non ai popoli ma alla grande finanza internazionale”.
Intervista a cura di Antonella Loi
