Beh, dopo le castronerie dette su Twitter dall’Onorevole Boccia (stanato subito da molti utenti, in particolare il sottoscritto) soprattutto sul suo (incredibile!) riferimento ad elicotteri non mi potevo esimere da una replica. In particolare perché la balla più grossa l’ha detta sui fondi a disposizione per il caccia, e ciò non è ammissibile per il Presidente della Commissione Bilancio della Camera. Tenendo poi conto che quello degli F-35 è un tema caldissimo oggi nella politica del nostro Paese.
Per cui se lui (riportato dalle agenzie) dice così:
DIFESA: BOCCIA, NO DEMAGOGIA SUGLI F35, GLI INVESTIMENTI VANNO FATTI
“Gli investimenti in tecnologie che produciamo anche noi possono essere rivisti se non strategici, ma gli investimenti vanno fatti”. In un serrato dibattito su Twitter, Francesco Boccia difende le ragioni del programma sugli F35 oggetto di una mozione parlamentare che ne chiede la sospensione in discussione alla Camera.
“Sugli F35 in bilancio c’e’ 0 di 0, e’ un dibattito astratto. Per finanziare il lavoro vanno tagliate le spese improduttive e tassata la finanza”, spiega il presidente della commissione Bilancio della Camera.
“Non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono incendi, si trasportano i malati, si salvano vite umane”, prosegue l’esponente del Pd sottolineando tra l’altro che dire “‘spostiamo i soldi dagli F35 al lavoro’ e’ demagogia. Bisogna garantire risorse a R&S nell’aerospaziale e finanziare la detassasione del lavoro”.
io non posso che rispondere così…
Forse quello che dovrebbe fare meno demagogia (vagheggiando ideologicamente che investimento in caccia F-35 significhi automaticamente ritorno tecnologico ed occupazionale) è proprio l’Onorevole Boccia. E da Presidente della Commissione Bilancio della Camera dovrebbe pure informarsi meglio sugli stanziamenti dei soldi pubblici. Perché non è vero che sul capitolo F-35 ci sia “ZERO” nel Bilancio dello Stato e quindi la questione è tutt’altro che astratta.
Basta leggere a pagina 138 del Documento Programmatico della Difesa per il Triennio 2013-2015 in cui al programma Joint Strike Fighter dei caccia F-35 vengono assegnati poco più di 500 milioni di euro, che il Ministero potrà usare soprattutto in vista dell’acquisto di nuovi velivoli. Un documento presentato al Parlamento e che quindi i Deputati dovrebbero conoscere, prima di tacciare di demagogia coloro che da anni (come la campagna “Taglia le ali alle armi”) si oppongono all’acquisto dei caccia con analisi e dati concreti ed approfonditi.
Quanto all’inspiegabile riferimento agli elicotteri (mentre, lo ricordiamo, i cacciabombardieri F-35 sono degli aeroplani…) e al loro impatto positivo su malati, vite umane ed incendi, l’Onorevole Boccia dovrebbe piuttosto concentrarsi sul fatto che in Italia esistono attualmente solo 15 Canadair antincendio operativi, ciascuno dei quali costa all’incirca un quarto di un caccia F-35 (alla stima attuale). Ciò significa che semplicemente rinunciando a circa tre cacciabombardieri e mezzo potremmo raddoppiare la flotta italiana di Canadair. Con un impatto in quel caso davvero positivo e indispensabile, come anche le cronache di queste ore ci ricordano.