Un articolo di Nicola Gini, per il Giornale di Olgiate
L’olgiatese Francesco Vignarca firma un libro dedicato all’urgenza del tema: «Ognuno può fare la sua parte». Coordinatore delle campagne della Rete italiana pace e disarmo, snocciola dati e cifre per sensibilizzare e creare consapevolezza
«Ognuno deve fare il suo pezzo, tutti insieme possiamo ottenere risultati importanti per la pace».
Lo dice con piglio veloce, mettendo sul tavolo un tema oggi più che mai attuale: il disarmo nucleare. Francesco Vignarca, olgiatese, coordinatore delle campagne della Rete italiana pace e disarmo, è autore di pubblicazioni che hanno focalizzato l’attenzione su nonviolenza, produzione e commercio delle armi e spese militari. Adesso firma un nuovo libro: «Disarmo nucleare. E’ l’ora di mettere al bando le armi nucleari, prima che sia troppo tardi» (Altreconomia Edizioni). Copertina di Mauro Biani, noto vignettista, illustratore e scultore. Introduzione di Beatrice Fihn, esperta di disarmo nucleare, già direttrice esecutiva della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (Ican, di cui fa parte anche la Rete italiana, nel 2017 insignita del Premio Nobel per la pace).
Tema urgente: basti pensare al conflitto in Ucraina e alle minacce dell’utilizzo dell’arma atomica da parte della Russia, senza dimenticare il film «Oppenheimer» del regista Christopher Nolan di recentissima uscita nelle sale e che racconta il «padre» della bomba atomica. Argomento sviluppato in 187 pagine, con un incipit che rimanda all’alba dell’era atomica: 16 luglio 1945, il test Trinity nel deserto della Jornada del Muerto del Nuovo Messico (Usa). Tre settimane più tardi, 6 agosto 1945, alle 8.15 la più distruttiva arma mai pensata, progettata e costruita dall’uomo annientò la città di Hiroshima. Ci sono un prima e un dopo. Spartiacque di terrore, morte, devastazione, ma al contempo avvio del cammino dei movimenti per il disarmo nucleare.
Un cammino parallelo, che Vignarca ripercorre snocciolando date e cifre. «Il mio libro non vuole solo raccontare la genesi e la situazione attuale delle armi nucleari – osserva l’autore – ma documenta anche il percorso del disarmo nucleare. E’ con la prima bomba testata, e poi sganciata, che nasce il tema del disarmo nucleare: parte dagli stessi scienziati che hanno creato la bomba atomica, dalle persone che ne hanno subìto le conseguenze. Se vogliamo avere una prospettiva di disarmo è fondamentale raccontare proprio questo percorso, parlarne il più possibile».
Un tema irrinunciabile, da declinare anche in prospettiva: fissando ciò che è stato conquistato sin qui, lungo una strada certamente in salita ma sottolineandone il costante movimento. Il concetto chiave di Vignarca: mettere in luce i passi mossi e quelli da aggiungere. «Purtroppo vediamo cosa sta accadendo con i conflitti attuali. In Ucraina, in Africa e in altre zone del mondo. La minaccia dell’utilizzo dell’arma nucleare è realtà. E’ indispensabile che tutti si agisca in un percorso condiviso, tramite il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw, adottato il 7 luglio 2017 con voto positivo da una conferenza delle Nazioni Unite): il primo Stato ad aderirvi, il Vaticano, ha definito come peccato non solo l’utilizzo delle armi nucleari ma anche il possederle. Anche le città, cioè gli obiettivi delle armi nucleari, sempre più dovrebbero mettersi in pista per l’adesione all’appello internazionale delle città promosso da Ican, cosa che Olgiate ha già fatto. Anche solo il parlarne è efficace».
Smuovere le coscienze, attraverso la lettura di un libro che diventa guida essenziale per acquisire consapevolezza. «Secondo i dati di un sondaggio, il 70-80% degli italiani vuole aderire al Trattato ma solo il 50% sa che ci sono armi nucleari sul territorio italiano. C’è ancora molto da fare e ognuno può impegnarsi per costruire il suo pezzo di pace».