L’Iran e l’Aiea, l’agenzia per l’energia atomica dell’Onu, hanno concordato un nuovo regime di verifica del programma nucleare della Repubblica islamica, più limitato e per un periodo di tre mesi, in vista della sospensione della cooperazione, annunciata da Teheran per la prossima settimana. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, dopo una visita di due giorni a Teheran, dove ha incontrato i principali negoziatori nucleari iraniani
Un accesso ridotto, ma per il momento sufficiente. Così ha commentato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, sull’accordo con l’Iran riguardo il programma nucleare. Da domani, infatti, in Iran entrerà in vigore una legge che prevede la sospensione del cosiddetto “protocollo aggiuntivo” del Trattato di non proliferazione nucleare, se gli Stati Uniti non revocheranno le sanzioni. Questo protocollo consente agli ispettori dell’Aiea di ispezionare senza preavviso qualsiasi struttura, civile o militare. Si tratta di una misura chiave dell’accordo sul nucleare del 2015. Grossi ha sottolineato che “la legge esiste e verrà applicata”, cioè che “il protocollo aggiuntivo sarà sospeso”. Il direttore generale dell’Aiea a Teheran ha incontrato diversi funzionari iraniani, tra cui il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif. “Abbiamo concordato – ha aggiunto il direttore – uno specifico accordo bilaterale per colmare quel periodo nel miglior modo possibile senza perdere la necessaria capacità di verifica” Ma, ha sottolineato Grossi, per una situazione stabile e sostenibile ci dovrà essere un negoziato politico, che naturalmente non dipende dall’Aiea.
L’accordo come segno di speranza
“Secondo i protocolli aggiuntivi – spiega Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne per la Rete italiana pace e disarmo – c’è la possibilità per la Aiea di fare tutta una serie di controlli e l’Iran, se il Paese fosse uscito del tutto da questi controlli, avrebbe causato una rottura quasi irreversibile. Il fatto invece che ci sia stata l’intesa significa che forse c’è la possibilità di un ripensamento, ma la richiesta che l’Iran ha messo comunque sul piatto è quella che gli Stati Uniti riconsiderino le sanzioni che invece sono in corso. La speranza di tutti noi -afferma Vignarca – è che, grazie anche ancora una volta al lavoro dell’Europa, che su questo tema è stata fondamentale già in passato, l’amministrazione statunitense ritorni sui suoi passi e rimetta in pista un accordo che è stato veramente cruciale”