home Parole e notizie, Thread Perché non è vero che la Russia abbia una spesa militare maggiore dell’Europa

Perché non è vero che la Russia abbia una spesa militare maggiore dell’Europa

Titolo e tesi di fondo dell’articolo comparso su Repubblica il 18 febbraio 2025 (“La crescita della potenza russa: spende in armi più dell’intera Ue“) sono fondamentalmente – anche se non “formalmente”, grazie ai soliti trucchetti – falsi… 

Vediamo perché, e il motivo per cui cose del genere vengano scritte proprio ora che siamo nel mezzo della furia retorica e politica del riarmo. 

Se si parla di Spese Militari ciò che conta sono valori assoluti, non fantomatici paragoni con il PIL che non hanno alcun valore di programmazione budget (il PIL non lo sai con certezza prima) e non hanno a denominatore i veri fondi statali di bilancio a disposizione. Guardando ai valori assoluti di Spesa Militare degli ultimi dieci anni (nel dominio militare contano i trend! Non si tratta di strutture “on demand” anche se ovviamente picchi possono essere significativi e indicativi) è evidente che l’Unione Europea abbia speso molto più della Russia.

Conteggiando i 27 Paesi attualmente nell’UE più i fondi di natura militare dell’Unione e aggiungendo le cifre della Gran Bretagna pre-Brexit, secondo i dati SIPRI dal 2013 al 2023 “l’Europa” nel suo complesso ha raggiunto un totale di Spesa Militare di 2.690 miliardi di $ (valori costanti 2023) contro gli 869 miliardi di $ della Russia. Cioè oltre tre volte tanto. Ovviamente la differenza si ridurrà in parte (ma non molto) con i dati del 2024, visto aumento vertiginoso della Spesa Militare russa per la guerra in Ucraina, ma anche considerando questo sviluppo rimane un gap di oltre 1.800 miliardi di $ in un decennio! Eppure ci dicono che dobbiamo avere paura…

L’articolo di Repubblica (“ispirato” da centri studi che piacciono ai militaristi) dice però che non contano valori assoluti ma “capacità di spesa” di tali fondi in Paesi diversi. Introducendo dunque la PPP (Purchasing power parity – Parità di potere d’acquisto) che però ha scarsa rilevanza in un “non mercato” come quello militare determinato da spesa integralmente pubblica, decisioni di natura politico strategica e non economica, e un monopsonio industriale. Il SIPRI lo evidenzia bene da tempo:

GDP-based PPP rates are of limited relevance for the conversion of military expenditure data into US dollars. Such PPP rates are designed to reflect the purchasing power for goods and services that are representative of spending patterns in each country, that is, primarily for civilian goods and services.

I tassi PPP basati sul PIL sono di importanza limitata per la conversione dei dati di spesa militare in dollari USA. Tali tassi PPP sono concepiti per riflettere il potere d’acquisto di beni e servizi rappresentativi dei modelli di spesa di ciascun Paese, ossia principalmente di beni e servizi civili.

Ricordiamo poi che il modo in cui vengono spesi i fondi per la Difesa conta molto di più per l’efficacia militare rispetto alla quantità di dollari spesi. Se acquisisci armi (o formi truppe) inadatte in combattimento o non all’altezza della minaccia avrai solo “spreco”… Poi di certo le diverse condizioni economiche e di prezzi/costi che si hanno in differenti Paesi in qualche modo incide (in questo caso “a vantaggio” della Russia…) ma non certo così tanto da riequilibrare la differenza di migliaia di miliardi che abbiamo visto. 

In definitiva i valori assoluti di Spesa Militare sono più sensati per un confronto che il rapporto sul PIL o correzioni “furbe” con parametri poco pertinenti come il PPP. Soprattutto quando aumenta la quota di procurement di armi (mercato industriale bloccato). Che è quello che sta succedendo in particolare nell’ambito della NATO (dal 24% al 30% del totale in armi tra 2014 e 2024) e ancora di più nell’ambito della UE (dal 18% al 32% nello stesso periodo!!).

 

Un risultato che per l’Europa è figlio in particolare della grande corsa agli armamenti derivante dalla furia bellicista degli ultimi anni, post conflitto in Ucraina (che ha favorito enormemente l’industria militare in particolare quella USA…).

 

 

Se vogliamo esulare dalla Spesa Militare assoluta sono altri i dati che possono essere significativi, come ad esempio la percentuale sul bilancio pubblico totale (enorme e in crescita per la Russia, stabilmente a due cifre, mentre la media UE è attorno al 4/5%). Oppure la spesa pro-capite, in cui le cose si riequilibrano un po’ perché quella della Russia è solo poco più altra di quella dei Paesi UE negli ultimi dieci anni (ma Germania, Francia, Gran Bretagna e quasi anche Italia sono sopra a Mosca). In definitiva va stigmatizzata come negativa e fuorviante (manipolatoria) l’operazione di “analisti” e “giornalisti” che strillano di una Russia con Spesa Militare maggiore di tutta UE: si tratta solo di un favore per le retorica bellicista e il complesso militare-industriale-finanziario.

PS se proprio si vuole valutare la “potenza” militare oltre il valore assoluto di Spesa Militare allora bisogna anche considerare che la Russia “brucia” molto di quello che spende nella guerra in Ucraina… ma così non si potrebbe creare lo “spauracchio” a vantaggio di interessi armati…

 

 

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