Un libro pubblicato da RoundRobin editore (collana Fuori Rotta) a cura di Emanuele Profumi in cui è contenuta anche una mia intervista: «Il pensiero unico bellicista non permette possibilità di aiuto se non le armi»
Dall’Ucraina alla guerra senza fine
Tra le conseguenze della guerra in Ucraina c’è anche l’annientamento del dialogo sulle possibilità alternative al conflitto armato. La guerra preclude ogni altra ipotesi perché il suo scopo è di autoalimentarsi, estendersi, diventare parte integrante del modello di sviluppo che l’ha generata.
Quanto sta avvenendo a Gaza, nei giorni in cui questo libro va in stampa, ne è l’ennesima dimostrazione.
Hamas attacca Israele provocando morti e dolore in una popolazione che ha il diritto di vivere senza il timore dei suoi confini in rivolta, e Israele attacca Gaza in maniera smisurata, radendo al suolo interi quartieri di una città dimenticata, provocando altri morti e altro dolore. E l’Ucraina scompare per qualche giorno dal radar dell’informazione internazionale, mentre la guerra continua.
Le vite interrotte su un campo di battaglia o su una strada bombardata, che siano al confine della Polonia o nel centro di Gaza, rappresentano il fallimento della politica, incapace di trovare alternative alla violenza pur nella certezza di una strage. Raccontare l’Ucraina oggi, a due anni dal tentativo di invasione della Russia, vuol dire ragionare sulle alternative possibili alle guerre, che non possono non passare attraverso un radicale disarmo.
Il libro raccoglie contributi di Daniele Taurino, Emanuele Profumi, Arturo Di Corinto, Giuliana Sgrena e interviste a Francesco Vignarca, Luigi Ferrajoli, Martina Pignatti, Darya Berg, Yurii Sheliazenko, Nico Piro, Olga Karach, Riccardo Bottazzo.