“Riteniamo significativa la scelta del Comitato per il Nobel norvegese per due motivi: da un lato ovviamente la situazione in Ucraina ha spinto il Comitato a ragionare su premi in quell’area e che coinvolgessero attivisti in Bielorussia, Russia e in Ucraina. Lo stesso stiamo facendo noi sostenendo la società civile per la pace sia in Russia che in Ucraina”. Lo ha detto all’Adnkronos Francesco Vignarca, coordinatore campagne di Rete Pace Disarmo, commentando l’assegnazione del premio Nobel per la Pace a due organizzazioni non governative Memorial e Centro Libertà Ucraine e al prigioniero di coscienza bielorusso Ales Bialiatski.
“L’altro elemento fondamentale è la sottolineatura spiega Vignarca che la società civile è fondamentale per la pace, molti pensano che la pace sia solo fatta dagli Stati e dai potenti e invece non è così. La pace si costruisce dal basso con le associazioni, con i sindacati e le organizzazioni che fanno parte della società civile. E quindi in questo senso siamo molto contenti, un po’ riecheggiano le ragioni del Nobel di 5 anni fa quando è stato dato alla campagna Ican per il disarmo nucleare: la società civile è cruciale per la pace”.