“Costosissima, problematica e senza alcuna efficacia effettiva. E’ solo una boutade elettorale”. Così all’Adnkronos Francesco Vignarca, coordinatore campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo, commenta la proposta di Matteo Salvini di ripristinare il servizio militare.
“Dopo 50 anni dalla legge sull’obiezione di coscienza possiamo ancora pensare di obbligare qualcuno ad andare a servire con le armi il suo Paese? Pensavo che fosse una cosa superata, invece siamo di fronte, di nuovo, alla richiesta di ripristinare la ‘leva militare’. Non è quello il modo di servire il proprio Paese e di educare le nuove generazioni, perché i percorsi educativi sono altri”.
“Soffermandoci poi sull’aspetto tecnico – continua Vignarca – in questo momento questa proposta è irrealizzabile soprattutto per i costi. Qualche giorno fa abbiamo fatto una valutazione molto indicativa, però tra stipendi per chi va fare il servizio militare, riorganizzazione delle strutture e degli equipaggiamenti necessari, dovrebbero servire almeno tra i 3 e i 4 miliardi all’anno. In alternativa si potrebbero allora fare percorsi di educazione civica. E credo che la proposta non sia piaciuta neanche agli analisti militari, che pacifisti non sono”.