L’industra degli armamenti in continua crescita, garante o no della sicurezza mondiale?
A inizio dicembre il Sipri, l’Istituto di studi per la pace di Stoccolma, ci ha detto che nel 2020, “anno orribile” dell’economia mondiale con una contrazione del PIL del 3.1%, l’industria degli armamenti ha visto ancora e comunque crescere il suo fatturato: le vendite delle 100 maggiori industrie del settore hanno chiuso l’anno con un +1,3% raggiungendo la cifra di 531 miliardi di dollari. A metà mese, il fisico e scrittore italiano Carlo Rovelli, con il sostegno di 50 laureati del premio Nobel, ha invitato la comunità internazionale a negoziare un accordo per ridurre le spese militari e liberare fondi che consentano di affrontare le grandi sfide di oggi: quella climatica, me anche quella pandemica o il problema della povertà. Modem parte da qui per interrogarsi sul tema sensibile della produzione e del commercio d’armi nel mondo.
Con:
Carlo Rovelli, fisico e saggista
Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne presso la Rete Italiana Pace e Disarmo
Mauro Gilli, ricercatore in tecnologia militare e sicurezza internazionale presso il Politecnico di Zurigo, consulente presso il Pentagono