Il commercio di armi è un business internazionale che vale miliardi. I dettagli e i dati sui suoi scambi sono però spesso poco trasparenti.
Nonostante gli innumerevoli progressi sia in termini di leggi interne sia di trattati internazionali, molti paesi continuano oggi ad esportare e a munire di ogni tipo di armamento paesi in conflitto e non.
Le armi non sono solo uno strumento di battaglia.
Molti armamenti, anche pesanti, sono dispersi tra le comunità incrementandone la violenza reciproca. Molte di queste sono utilizzate da alcuni governi contro i propri cittadini per reprimere manifestazioni pacifiche. Altre ancora vengono utilizzate da alcuni paesi per compiere violazioni dei diritti umani.
L’Italia è tra i primi 10 produttori al mondo di armi, poi esportate in tutto il pianeta.
Il nostro paese è tra i maggiori fornitori di armi in particolar modo in Arabia Saudita, paese guida della coalizione che dal 2015 bombarda lo Yemen, in cui le nostre armi contribuiscono a commettere gravi violazioni dei diritti fondamentali.
Evochiamo la pace, ma finanziamo la guerra insomma.
La rete per il Disarmo (di cui Vignarca fa parte) dice “La crisi pandemica COVID-19 ha mostrato al mondo quali dovrebbero essere le priorità dell’umanità. Questo grave attacco alla sicurezza delle persone in tutto il mondo rende vergognose le spese militari globali e dimostra che sono uno spreco oltraggioso e una perdita di opportunità. Ciò di cui il mondo ha bisogno ora è di concentrare tutti i mezzi a disposizione sulle minacce fondamentali alla sicurezza: condizioni di vita sane per tutti, che derivano necessariamente da società più giuste, verdi e pacifiche”.
Il libro “Armi, affari di stato”, di Francesco Vignarca, Michele Sasso e Duccio Facchini, sottolinea proprio le criticità di questo commercio e della sua produzione. Gli autori ci narrano le complesse vicende, spesso poco chiare, legate alla politica italiana. Ci raccontano della grande filiera delle armi svelandocene i retroscena: gli interessi e i ritorni economici.
Perché il nostro e tanti altri paesi continuano ad esportare, in modo spropositato, armi in tutto il mondo? Quali sono le implementazioni che leggi e trattati internazionali dovrebbero forse subire per farsi sentire di più? Quali sono i veri interessi che rispondono a questo commercio? Perché questo tema viene trattato così poco da giornali e mass media?
C’è un necessario bisogno di spiegare e di informare.
A queste e ad altre fondamentali domande, risponde questo libro e la nostra intervista ad uno dei suoi autori, Francesco Vignarca.
Buon ascolto !
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