Francesco Vignarca della Rete per il Disarmo, con Beretta di Opal e Acquaro di Amnesty International, a La Tela all’interno per “Il mese della pace”
Rescaldina – Un ulteriore appuntamento nell’ambito delle iniziative rescaldinesi per “il mese della pace” si è tenuto alla Tela di via Saronnese, nella serata di martedi 17 ottobre: in questa occasione si è discusso e parlato di mercato delle armi, responsabilita’ civile e politica e diritti umani.
Moderatori della serata, l’Assessore alla Cultura Elena Gasparri che ha introdotto i temi e gli ospiti, ponendo anche dei quesiti sul tema (cosa possiamo fare noi cittadini e cosa possono fare i politici rispetto al commercio e alla diffusione delle armi) e l’Assessore al bilancio Francesco Matera, che ha rivolto agli ospiti alcune domande di carattere più strettamente economico.
Il primo a prendere la parola è stato Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete italiana per il disarmo, che ha parlato di spese militari oggi e del fatto che sono stati impiegati negli ultimi anni circa mille e settecento miliardi di dollari per l’acquisto delle armi, spiegando, inoltre, che la spesa militare nel mondo è cresciuta di oltre il 50 per cento dopo la fine della guerra fredda. Vignarca ha evidenziato anche che l’esborso per le attività militari è sconveniente in assenza di conflitti, poiché gli armamenti, se non utilizzati, sono improduttivi. Bisognerebbe quindi anche chiedere conto ai rispettivi governi di come vengono impiegate le risorse destinate alla difesa.
Durante le missioni a cui l’Italia ha partecipato negli ultimi anni, ad esempio, sono stati usati circa 40/60 carro armati rispetto ai 700 circa acquistati.
Continua l’intervento Giorgio Beretta, che tramite delle diapositive ha mostrato alcuni articoli di legge del Trattato internazionale sul commercio delle armi proposto e rarificato da alcuni paesi e solo firmato da altri nel 2014.
Sul trattato sono citate una serie di regole per il commercio delle armi militari e sono state messe al bando le armi nucleari. Da evidenziare, la specifica che destina l’uso delle armi a scopo difensivo e che non è consentito vendere armamenti a paesi in cui vengono perpetrati genocidi o crimini contro l’umanita’ .
Importante è stato anche l’intervento Chiara Acquaro (membro di Amnesty International, sezione di Legnano) che ha ricordato la nascita di Amnesty nel 1961 e del gruppo di Legnano circa 39 anni fa. Amnesty è un’organizzazione non governativa che si occupa della difesa dei diritti umani e che procede in questo modo: riceve una segnalazione, fa delle ricerche sul posto, utilizza campagne e raccolta firme per agire, fa segnalazioni all’Onu e infine cerca di aiutare il paese o le persone che hanno segnalato un disagio riguardante i diritti umani.
Anche per quanto riguarda l’uso delle armi Amnesty è attiva in tutto il mondo.
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