Mia intervista per AdnKronos
Boom di licenze per uso venatorio e sportivo, ma i cacciatori sono in calo.
Circa 1.265.000 licenze nel 2015, quasi 200mila in più rispetto a tre anni prima. E un esercito di cacciatori e di tiratori sportivi, a giudicare dal boom di richieste di licenza per uso venatorio e per tiro a segno presentate negli ultimi anni, che contrasta con il “calo generalizzato della pratica della caccia nel nostro Paese”.
Un effetto, dice all’AdnKronos Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Disarmo, «emblematico del clima in cui si vive in Italia e di leggi elaborate e promosse da una politica che bada solo alla “pancia” del Paese».
Della Rete Disarmo coordinata da Vignarca fa parte anche l’Opal, Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le politiche di difesa e sicurezza di Brescia. «Nei dati ufficiali del Viminale non si fa distinzione tra i diversi tipi di licenze: c’è una certa differenza, però, tra chi va a sparare al poligono e chi tiene la pistola sul comodino, pronto a sparare contro chiunque si introduca in casa sua».
In particolare, poco più di 750mila sono i porti d’arma per uso venatorio (contro i 689mila del 2014) a fronte di una popolazione di cacciatori che è in continuo calo e ormai non raggiungerebbe quota 600mila.
In crescita nel corso degli ultimi anni le licenze per tiro a volo, che ormai sono circa 470mila. Il sospetto della Rete Disarmo è «che nella pratica il porto d’armi per uso sportivo o venatorio finisca spesso per rappresentare una scorciatoia a beneficio di chi, per varie ragioni, non può o non vuole richiedere la licenza di detenere armi per difesa personale». Per ottenere il porto d’arma per difesa personale è necessario essere maggiorenni ed avere una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di andare armati.
L’autorizzazione, rilasciata dal prefetto, permette il porto dell’arma fuori dalla propria abitazione e ha validità annuale.
«La possibilità generalizzata di sparare data per legge ai cittadini – denuncia Vignarca – non farà aumentare la sicurezza e non debellerà la criminalità». Al contrario, a giudizio del coordinatore della Rete Disarmo «i ladri, sapendo che la vittima del reato è libera di fare fuoco, entreranno nelle case con un atteggiamento più aggressivo e con la pistola spianata».
«Quella della liberalizzazione delle armi è una strada davvero molto pericolosa. Negli Stati Uniti, dall’inizio dell’anno – evidenzia Vignarca – si contano più di 5mila morti dovuti all’utilizzo di armi da fuoco. Con un aumento di più del 30% per cento in soli tre anni».