Sono 1,2 i miliardi di euro che il governo italiano ha deciso di destinare alle missioni militari all’estero.
Centinaia di milioni destinati alle forze armate, mentre ai progetti di cooperazione civile restano solo le briciole.
E’ la sintesi del decreto legge presentato in Parlamento con una decretazione d’urgenza. Missioni che per oltre 4 mesi sono rimaste senza copertura giuridica e finanziaria e ora si cerca di correre ai ripari in tutta fretta, inserendo in un solo provvedimento tutte le missioni militari, spesso profondamente diverse tra loro.
Nel dettaglio il provvedimento va a prorogare la missione in Afghanistan (doveva concludersi nel 2014) e continua a finanziare con 120 milioni le forze di sicurezza di Kabul. L’Italia sarà protagonista della missione Ue in Somalia, nonostante le accuse nei confronti dell’esercito di reclutare e addestrare bambini soldato.
Il decreto prevede anche la fornitura di pezzi di ricambio degli aerei militari con l’Egitto,nonostante la crisi diplomatica connessa all’omicidio di Giulio Regeni e la fortissima repressione messa in atto dal regime. La rete italiana per il disarmo ha già chiesto lo stop all’export militare verso il Cairo fino al ripristino di libertà fondamentali.
Anche per la Libia i fondi sono cospicui e poco chiari: 90 milioni lo stanziamento per la forza navale già impegnata, ma senza dettagliare i motivi ed esplicitare una eventuale intenzione di intervento diretto.
Il commento di Francesco Vignarca coordinatore della rete Disarmo. Ascolta o scarica.