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Ministro Pinotti: ce li fornisce tutti i dati sugli F-35?

Questo pomeriggio è in programma un “Question time” alla Camera del deputati: alla titolare del dicastero della Difesa verrà chiesto il numero dei cacciabombardieri che l’Italia intende acquistare. Occasione di trasparenza: verrà colta?

Pinotti simulatoreUn’ennesima occasione per portare chiarezza e trasparenza nella complicata ed opaca questione dei cacciabombardieri F-35.

È quella che avrà oggi pomeriggio, ancora una volta, la ministro della Difesa Roberta Pinotti alla Camera dei deputati, dove dovrà rispondere a un’interrogazione a risposta immediata di Sinistra Ecologia e Libertà a prima firma Duranti e Marcon. La richiesta di chiarimento che verrà affrontata nel “Question time” odierno prende le mosse da recenti dichiarazioni, riportate dal Sole 24 Ore, rese dal vice-presidente esecutivo di Lockheed Martin cioè l’azienda statunitense produttrice dei caccia. La questione verte, come spesso è successo – e ne abbiamo dato conto ampiamente – negli ultimi anni, sulla quantità di aerei effettivamente acquistati dall’Italia.
Le dichiarazioni di Patrick Dewar avrebbero rimesso in gioco il numero complessivo di 32 aerei, già in precedenza rivelato dalla Difesa come legato a mera ipotesi di pianificazione, che il manager americano avrebbe invece fornito come dato già definito ed acquisito. Una situazione che, messa in tali termini, sarebbe in contrasto non solo con i meccanismi di conferma annuale dei lotti del programma di produzione, ma anche e soprattutto con tutte le dichiarazioni ufficiali precedenti del Ministero della Difesa. Rese sia all’opinione pubblica che al Parlamento.

L’aspetto non è di poco conto perché, come ovvio che sia, l’esborso finanziario e di successivo mantenimento per il nostro Paese è direttamente proporzionale al numero di aerei confermati e acquistati. Probabilmente le parole di Dewar sono state male comprese e riportate e, ancora una volta, si tratterà solo di una confusione tra la contrattazione già sottoscritta e una pianificazione che comunque prevede già un certo grado di accordi tra Lockheed Martin e le nostre Forze Armate. Il tutto reso di difficile lettura a causa dei meccanismi molto complessi di programmi militari come quello del Joint Strike Fighter. Ma questa considerazione realistica non deve fornire un alibi per la Difesa che invece, proprio per questa complessità intrinseca del programma, avrebbe dovuto mantenere un profilo informativo e di trasparenza molto più alto nel corso degli anni. Sia per quanto riguarda le comunicazioni al Parlamento, che ha potere decisionale in merito, sia per quanto riguarda la corretta informazione all’opinione pubblica.

Saprà dunque la Ministra Pinotti cogliere questa ulteriore occasione, oggi pomeriggio? Forse, tristemente, bisogna dubitarne perché la Difesa non ha mai voluto dare risposte chiare alle precise domande che la stampa e soprattutto la Campagna “Taglia le ali alle armi” ha avanzato negli ultimi anni.
Ne è prova il fatto che il Governo non abbia mai voluto incontrare le organizzazioni disarmiste, che pure a più riprese hanno chiesto formalmente tale incontro, ed il fatto che ancora oggi si vogliono conoscere i dettagli relativamente alle diverse fasi della sottoscrizione di contratti tra il nostro Paese e gli Stati Uniti bisogna necessariamente andare a spulciare il sito del Dipartimento della Difesa USA. Perché al di qua dell’oceano non esiste nessun luogo o nessuno ufficio che possa fornire dati di precisione e completi sul programma dei cacciabombardieri F-35.

Dunque ancora una volta ci domandiamo: perché non è possibile avere un elenco, con data e importo, di tutti i contratti sottoscritti e dei velivoli in essi coinvolti? Perché non è possibile conoscere quanti e quali siano gli aerei effettivamente confermati in maniera definitiva e quali invece gli acquisti di sole parti?

È abbastanza surreale che la Difesa si sia lamentata, nel corso degli ultimi anni, di “cattive interpretazioni” da parte della società civile e della stampa rispetto ai pochi numeri ufficiali disponibili, quando è proprio il Ministero che non permette l’accesso al quadro completo delle informazioni. Magari ci siamo sbagliati nelle critiche di questi anni, ma per dimostrarcelo non bastano locuzioni “in politichese” nelle dichiarazioni pubbliche o al Parlamento ci vogliono i dati e i documenti. E sarebbe bello che, nella risposta di questo pomeriggio, la Ministra Roberta Pinotti finalmente ce li fornisse. 

Speranza vana? Chiediamo troppo?
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Di seguito alcune delle richieste di trasparenza avanzate negli ultimi mesi dalla campagna “Taglia le ali alle armi”

Da oltre un anno chiediamo al Governo dettagli su alcuni costi e sui contratti, così come chiediamo al Primo Ministro Renzi e al Ministro della Difesa Pinotti un incontro con la nostra campagna. Crediamo quindi utile riproporre le domande che da tempo poniamo all’Esecutivo e quelle derivanti dalle opacità dell’ultima Legge di Bilancio (compresa l’assenza di Tabelle specifiche sugli F-35 scomparse nei documenti di quest’anno):

Chiediamo di poter accedere (anche senza dettagli sensibili di natura tecnica) alle informazioni e documentazioni relative a tutti i contratti dei Lotti già acquisiti (sicuramente il VI e VII, per alcune parti i numeri VIII e IX) e la loro pianificazione temporale; l’interesse è sia per la parte economica che in merito ai finanziamenti eventualmente stipulati e ai pagamenti da effettuare e/o già effettuati

Chiediamo di ricevere dal Governo una valutazione esatta del costo sostenuto fino a oggi in merito al programma F-35, anche valutando eventuali voci di bilancio provenienti da altri ministeri oltre la Difesa

Chiediamo di ricevere il dettaglio, riferito a questo e a ciascun fondo per i maggiori sistemi d’arma inseriti nel capitolo 7120 del Bilancio della Difesa (Missione 1.6 – programmi da 1 a 4); attualmente qualsiasi valutazione di dettaglio è impossibile poiché si tratta di un fondo complessivo di oltre 2 miliardi di euro. E necessario invece disaggregare i dati contenuti nell’Allegato Tecnico per Capitoli della Tabella 11 di Stato di previsione del Ministero della difesa per l’anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 proposta dal Governo e votata dal Parlamento a fine 2014

Chiediamo di sapere per quale motivo siano scomparse nella documentazione 2014 alcune tabelle di dettaglio sul programma Joint Strike Fighter (presenti per anni nei documenti di accompagnamento al Bilancio della Difesa); tali tabelle fornivano il dato di avanzamento della spesa e il totale complessivo previsto

Nel corso di una visita parlamentare di fine 2014 alla FACO di Cameri il comandante della Base ha accennato alla possibilità un affitto/canone di locazione verso Alenia una volta che la FACO verrà consegnata all’industria appena terminati i lavori di cantiere. Non avevamo mai avuto sentore di questa ipotesi sarebbe importante ricevere informazioni su di essa, sia nella decorrenza che per gli importi previsti

Ancora una volta la Campagna “Taglia le ali alle armi” sottolinea come sulla decisione “strategica” e complessiva relativa al Programma JSF sia il Parlamento ad avere titolarità negli indirizzi, cosa che si può realizzare solo conoscendo con certezza costi, temi e prospettive di acquisizione degli F-35. Il programma JSF è molto complesso e presenta passaggi di acquisto articolati (con triangolazione tra il nostro paese, il Governo Usa e la Lockheed Martin) che si possono comprendere solo avendo accesso a tutti i documenti.