Martin Luther King sosteneva, con piena ragione, che “La tenebra non può scacciare la tenebra: solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio: solo l’amore può farlo. L’odio moltiplica l’odio, la violenza moltiplica la violenza, la durezza moltiplica la durezza, in una spirale discendente di distruzione”.
Similmente, pur con tutte le differenze del caso, possiamo forse dire che non si può costruire la Pace pensando solo alla guerra o a come evitarla. In questo c’entrano da un lato tutti gli studi sulla “Pace Positiva” di Galtung (e le riprese dei “pillars of Peace” effettuate dall’australiano Institute for Economics and Peace) ma da un altro lato anche gli approcci di valutazione degli impatti economici (quindi una sola parte della questione). Impatti che di norma studiamo, anche giustamente, per il solo ambito di spesa negativa – in particolare quella di tipo militare – ma che devono essere visti in una luce complessiva. Esplicitando anche le alternative più sensate, per avere maggiore impatto sull’opinione pubblica e sulla politica. Come qui in Italia facciamo da tempo, ad esempio, per il caso dei cacciabombardieri F-35.
E’ per questo motivo che come Rete Disarmo si è deciso di tradurre anche in italiano l’infografica prodotta proprio dall’Institute for Economics and Peace che ha calcolato l’impatto economico della violenza sull’economia globale. Con risultati sorprendenti!
Tale impatto ha raggiunto nel 2014 la stratosferica cifra di 14300 miliardi di dollari, corrispondente al 13,4% del prodotto interno lordo mondiale. Per ulteriori informazioni si può scaricare il 2015 Global Peace Index Report da cui sono tratti questi dati e che permette anche di “esplorare” il valore economico della Pace.