Con piacere condivido il post dell’amico Giovanni De Rosa, organizzatore del mio incontro a Lozza di venerdì 10 aprile, a commento di una bella serata dedicata ad “Un’altra difesa è possibile”. E venerdì 17 aprile si replica a Malnate!
A Lozza, con Francesco Vignarca, abbiamo vissuto una serata veramente speciale. Perchè, se non direttamente la Pace, certamente la ricerca di condizioni e strumenti che possano favorirla ha cessato di essere un’utopia ed è diventata “cosa” concreta.
Il suo nome è ” Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta” , una sorta di “Ministero per la pace” che darà finalmente dignità istituzionale a quella miriade di associazioni che già operano per la pace, ma che potrebbero fare un salto di qualità e divenire esse stesse uno strumento sempre più efficiente e mirato. Perchè – dice testualmente il dott.Francesco Vignarca– anche una banalissima vite sarebbe male utilizzata se, anziché avvitarla, venisse colpita con un martello o il tacco di una scarpa.
Tra Vignarca e il pubblico, dopo la sua ampia introduzione nella quale ha illustrato i contenuti del DdL di iniziativa popolare, si è svolto un fitto dibattito alimentato da domande sempre pertinenti e che in qualche caso hanno sollevato seri dubbi sulla opportunità, visti i venti di guerra che soffiano forti, di parlare oggi di “un’altra difesa ” . Domande centrali che hanno consentito al dott. Vignarca di mettere bene in evidenza l’importanza di aprire un dibattito serio nel nostro paese per ridefinire il concetto stesso di “difesa” che non è solo la “difesa delle frontiere”, ma è innanzitutto la difesa della nostra Costituzione, del nostro territorio e del suo paesaggio, della “qualità della nostra democrazia” e della nostra vita, della nostra sanità, del nostro sistema giudiziario, del nostro welfare . Non è questo il momento ? E’ la risposta dei “frenatori” d’ogni tempo e di ogni orientamento politico e culturale.
Invece è proprio questo il tempo per dare dignità Istituzionale alle tante “buone pratiche“ sbocciate nel campo pacifista e della cooperazione internazionale, per farle crescere e proliferare. La preparazione e sperimentazione di mezzi , strumenti e interventi di pace non armati, effettuata nell’ambito di un Dipartimento che – opportunamente finanziato- fornisca coordinamento logistico, figure professionali stabili e non occasionali è il presupposto indispensabile per far crescere la sensibilità del paese su questi temi e soprattutto far crescere la qualità degli interventi, come in questi ultimi 35 anni è avvenuto per la “protezione civile”.
Francesco Vignarca cita l’art.11 della Costituzione che “ripudia la guerra”, e l’art. 52 che prevede il “sacro dovere – per ogni cittadino- della difesa della patria” e subito ricorda le sentenze della Corte Costituzionale che affermano che questo dovere può essere assolto anche in forme nonviolente…. ma queste per essere efficaci, non possono essere caratterizzate solo da volontarismo e spontaneismo, hanno bisogno di punti fermi, un quartier generale solido e personale specializzato e retribuito.
L’incontro con Francesco Vignarca era stato aperto dall’Assessora ai servizi sociali del Comune di Lozza, dott.ssa Maria Angela Monti ( che è stata anche tra gli organizzatori dell’evento) e si è chiuso con l’intervento, per niente formale bensì convinto e appassionato, del giovane Sindaco, Giuseppe Licata, che al termine della serata, con numerosi altri presenti, ha firmato per la campagna “un’altra difesa è possibile”.