Importante appuntamento di riflessione e ragionamento comune con gli amici torinesi della nonviolenza presso il Centro Studi Sereno Regis, in occasione della Settimana internazionale per il Disarmo. Di seguito tutti i dettagli…
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Tutti gli anni le Nazioni Unite celebrano dal 24 al 30 ottobre la “Settimana per il disarmo”. Essa è stata istituita dall’Assemblea Generale nel 1978, con un documento (Risoluzione S-10/2) nel quale si richiama l’attenzione di tutti gli Stati sull’estrema pericolosità della corsa agli armamenti e si incoraggiano a compiere gli sforzi per porvi rimedio e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza del disarmo. La data del 24 è stata scelta perché anniversario della fondazione dell’ONU. Ecco gli appuntamenti a Torino
giovedì 24 ottobre 2013 – ore 20,30
sala Gandhi – Centro Studi Sereno Regis – via Garibaldi, 13 – Torino
SPESE MILITARI: COME E PERCHÉ DIMINUIRLE
Intervengono: Francesco Vignarca della Rete Italiana Disarmo e Davide Mattiello (Deputato Partito Democratico)
26 ottobre 2013 – ore 15,30
camminata in fila indiana per le vie del centro per ribadire il nostro NO agli F35,
SI al taglio delle spese militari in favore di quelle sociali. Ritrovo in piazza Castello
Si era in piena corsa al riarmo, che aveva già accumulato negli arsenali, micidiali e spaventosi ordigni in grado di distruggere più volte il pianeta. Oggi le spese militari globali hanno raggiunto la somma astronomica di oltre 1.700 miliardi di dollari annui. Il disarmo oggi è, dunque, ancora più urgente di quando la Settimana fu istituita ed essa non può esaurirsi in mero pretesto per dichiarazioni retoriche.
I nostri governanti non sembrano intenzionati a dare il buon esempio; a fronte degli innumerevoli tagli alla spesa pubblica, civile e sociale, l’unico settore di spesa immune alle forbici continua ad essere quello, incivile e asociale, delle spese militari. I cacciabombardieri d’attacco JSF (Joint Strike Fighter) F-35, capaci di trasportare testate nucleari, sono il più grande progetto di riarmo offensivo della nostra storia, il cui costo reale si aggira intorno ai 15 miliardi di euro, che si aggiungono agli annuali 23 miliardi di euro per le spese militari ”ordinarie”.
Quanto sopra in un contesto di crisi economica in cui è urgente affrontare le vere priorità: investimenti che creino occupazione, istruzione, ricerca, messa in sicurezza del territorio, ecc. Occorre rovesciare la vecchia massima “se vuoi la pace prepara la guerra” in quella nuova e nonviolenta, proposta da Aldo Capitini, “se vuoi la pace prepara la pace”.
Invitiamo tutte e tuttii a partecipare a questi due appuntamenti
Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento, Centro Studi Sereno Regis, Pax Christi Torino, Movimento Umanista, CoCoPa (Coordinamento Comuni per la Pace), ACLl Torino, Comitato Acqua Pubblica