…eh sì! Perché se nell’attesa della puntata di Presa Diretta dedicata alle spese militarie ai caccia F-35 in cui una chiacchierata con Riccardo Iacona è stata fatta pure nella redazione di Altreconomia l’ex-presidente del Consiglio (magari stimolato dai suoi soliti sondaggi) si mette a dire che con icacciabombardieri problematici e costosi ci potremo fare “turismo aereo” una risposta è necessaria.
E l’abbiamo data come Rete Disarmo, ricordando che da tempo le realtà della Pace e del Disarmo chiedono ai vari Governi di togliere l’appoggio al programma JSF. Mai nessuno ci ha ascoltato.
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Rete Disarmo: Berlusconi dubbioso su F35? Chieda a noi alternative.
In un’intervista-anticipazione per Presa Diretta (la trasmissione su RaiTre di Riccardo Iacona che domani si occuperà di spese militari e in cui saranno presenti anche esperti di Rete Disarmo) Silvio Berlusconi ha affermato di non sapere nulla di preciso della situazione dei caccia F-35, essendo in attesa si una relazione dai suoi uffici, ma che al momento attuale è una spesa che non farebbe. Segnalando poi che l’uso più probabile per l’Italia potrebbe essere quello di “turismo aereo“.
A riguardo è pronta la risposta della Rete Italiana per il Disarmo – tra le organizzazioni promotrici della campagna “Taglia le ali alle armi” che dal 2009 dice no all’acquisto degli aerei militari F-35: “Se l’ex premier vuole avereindicazioni su quali siano i problemi e il pessimo stato di avanzamento del programma Joint Strike Fighter e su quali potrebbero essere le alternative a una spesa così ingente e inutile – afferma il coordinatore di Rete Disarmo Francesco Vignarca – non ha che da chiederle alla nostra campagna“.
Asili nido, interventi contro la disoccupazione, sostegno al welfare e alle persone con disabilità, accrescimento dei fondi a disposizione della scuola: tutte alternative possibili (e da tempo proposte dai gruppi No F-35) allo scriteriato utilizzo di oltre 13 miliardi di euro di solo acquisto per questo programma militare (che ci costerà 40 miliardi per tutto il tempo di mantenimento). Berlusconi nel dire che si tratta di una spesa da lui mai voluta econfermata quasi solo per inerzia “dimentica che anche il suo Governo, in anni in cui numerose sono state le votazioni e decisioni a favore del programma, è stato sollecitato continuamente dalla nostra campagna a bloccare l’acquisto di questi problematici caccia d’attacco che oltre ad essere dispendiosi sono inaffidabili – sottolinea Vignarca – già a fine 2009 abbiamo cercato senza successo di consegnare al Governo (con richiesta ufficiale) le migliaia di firme ricevute da cittadini a supporto della nostra richiesta di tagliare le ali alle armi, unitamente alle adesioni di molte Associazioni ed Enti locali“. Un sostegno alla campagna che è cresciuto nei mesi successivi e che ora conta quasi 80.000 firme di sostegno di persone fisiche, 670 di associazioni e più di 80 da parte di Comuni, Province e Regioni.
Considerato che secondo le dichiarazioni odierne l’onorevole Berlusconi sembra avere cambiato idea a riguardo, allineandosi ai dubbi espressi nel luglio 2012 anche dal suo capogruppo alla Camera On. Chicchitto, la Rete Disarmo lo invita ancora una volta ad ascoltare le istanze di “Taglia le ali alle armi” per una riduzione delle spese militari e la cancellazione del programma F-35. Una richiesta peraltro avanzata recentemente anche a tutti gli altri i capi delle coalizioni e dei partiti in lizza per le prossime elezioni politiche.
“Crediamo che ridurre le spese militari sia una scelta fondamentale, e ormai improcrastinabile, per garantire un futuro migliore al nostro paese e ai suoi cittadini” conclude Francesco Vignarca a nome di Rete Disarmo.