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Pace e disarmo

UN_Disarmament_1La Pace e il Disarmo, costruiti con gli strumenti della nonviolenza, sono i temi di cui mi occupo da sempre e che costituiscono il cuore del mio agire e della mia competenza. In questa pagina trovate un breve riassunto delle iniziative e campagne portate avanti negli ultimi anni; ulteriori informazioni e notizie le trovate sul sito di Rete Disarmo e della campagna “Taglia le ali alle armi”.

Ritengo che l’impegno per Pace e Disarmo non rimanga solo nell’alveo etico e delle relazioni internazionali, ma invece abbia una sua precisa e concreta dimensione anche economica e sociale. Come andiamo dicendo da tempo (e il modo di lavorare delle nostre campagne lo dimostra) il Disarmo e la Pace non sono solo “giusti” ma anche “convenienti” perché se costruiti permetterebbero di liberare moltissime risorse e competenze da reinvestire in comparti più socialmente utili. Lo dimostrano svariati dati (che potete trovare nei miei libri ed articoli, in particolare quelli del blog “I signori delle guerre”) e molti studi che hanno permesso anche di quantificare l’eventuale spostamento positivo che si potrebbe ottenere con reali e concrete scelte in questo senso.

Perciò credo che l’eventuale impegno istituzionale e parlamentare che su questi temi può prendere avvio da oggi non si dovrà limitare ad un controllo ferreo su export di armamenti (discutere e migliorare le procedure delle legge 185/90 come diciamo da tempo, controllare meglio l’export di armi leggere) o degli acquisti armati dell’Italia (la recente approvazione della delega sulla riforma dello strumento militare apre scenari pazzesci, con possibili costio di svariate decine di miliardi per i prossimi anni). L’impegno dovrà invece esplicarsi anche in un ripensamento complessivo della funzione difensiva della nostra Italia, con una valorizzazione piena di quanto la legge già prevede: la difesa popolare nonviolenta! Agire poi in ottica europea e di smilitarizzazione della sicurezza (maggiormente garantita da lavoro, sanità, scuole e welfare) ci permetterebbe davvero di liberare una marea di risorse ora bloccate inutilmente a servizio di potentati e lobby.

Questa è la prospettiva di lavoro che voglio impostare, e che caratterizza fortemente questa mia candidatura alle primarie parlamentari.

 

 

 

 

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